Terzo
mercatino, terza immancabile cronaca della giornata meravigliosamente campale
che ha visto protagoniste me e la fidata socia, compare ormai di parecchie
avventure e anche di parecchie aperture
di cazzebo con mucho brivido…
Ma
andiam con ordine.
Voi
tutti eravate già allertati sulla meta del nostro mercatino di Natale, avendovi
la sottoscritta fattovi ’na capa tanta… Trattavasi di Cornaredo, e l’appuntamento nel
centro di questo piccolo comune della provincia di Milano era fissato per le
7.30. Riesco ad arrivare clamorosamente in ritardo all’appuntamento sotto casa
della mia socia (intorno a noi, inutile precisarlo, sempre i ghiacci del
circolo polare artico) e, dopo la lavata di capo fattami dai miei, mi sorbisco,
colpevole e inginocchiata
sui ceci secchi, anche quella della socia, che mi striglia per benino. Socia, to’o giuro, non accadrà più!
Ciò
detto, smontiamo le auto, carichiamo la macchina gagliarda della socia e si va.
Raggiungiamo il luogo x e ci viene indicato dove posizionarci… Ed ecco che,
meravigliosamente, un sottilissimo raggio di luce solare buca l’appanamento
nebbioso che fino a quel momento l’aveva fatta da padrona. La mia socia,
dentro la quale alberga l’animo di un esploratore, mi rende edotta del fatto
che, collocate in quella posizione, godremo del sole tutto il giorno; e così
sarà, in una temperatura inaspettatamente
mite e davvero piacevole.
Ovviamente
la parte più difficile è sempre l’apertura del nostro caro (e già da buttare
ihih!) cazzebo: il meccanismo che lo governa è ahinoi assai fallace e
imperfetto, e anche questa volta assistiamo impotenti alla deflagrazione di
certe sue giunture di plastica, staccatesi e proiettatesi alla velocità della
luce intorno a noi mentre si cercava d’aprirlo… Meno male che non s’è cecato
nessuno!
In
un misto di risate (nervose) e di disperazione più nera riusciamo finalmente a
issarlo: regge anche stavolta, per fortuna! E sotto al sole sempre più giallo e
dorato e splendidamente tiepido, incominciamo ad allestire il nostro banchetto,
tra memorie del mare e gioielli
in cabochon.
Io
mi accorgo subito d’aver dimenticato a casa due tovagliette circolari color
cipria che fan parte dell’allestimento; mossa a pietà la socia mi offre
ammenicoli della sua parte di tavolo, e infine accetto un mini forziere bellissimo, color
wengé, dal quale far uscire i miei gioielli con molta scenografia. Grazie socia!
Così
la giornata incomincia, e scorre via tra chiacchiere, canzoni di Natale
ascoltate tramite iPod, attestazioni di supporto via Instagram e via Facebook (supergrazie
a tutti!), momenti di buon vicinato coi i bancarellisti intorno a noi – al
polentaro vorrei dire: la mia socia ha fatto la gentile e vi ha scroccato la
polenta, ma per tutto il giorno ha smoccolato contro il rumore poco discreto
del vostro generatore… ma probabilmente polentaro questo tu non lo leggerai
mai(s), perché forse sei ancora lì a macinare la tua farina, visto che per
tutto il santo giorno non hai smesso un benedetto minutino –, risate, the e
caffè, cioccolatini e panini, fotografie più o meno serie a noi stesse e
all’allestimento, la visita dei miei amorevoli famigli, che ci fanno compagnia
e ci confortano con calde bevande, complimenti alle nostre creazioni e anche
vendite.
E
devo dire che per me è stata una giornata veramente, veramente fortunata: il
mercatino andato meglio tra quelli che ho fatto! E anche stavolta, ci tengo a
raccontare che la prima collana ad andarsene è stata Dina, con il suo piccolo timone
color rame e la sua conchiglietta. Hanno avuto successo anche gli orecchini, una new entry in casa
memorie del mare, realizzati la sera prima in un momento d’estro! Per la socia
la giornata è stata più fiacca, come la mia a Lainate (ma lì socia i dollaroni
li hai fatti tu, ricordi? e più di me stavolta!), ma si conclude in bilancio
positivo, considerata peraltro la concorrenza di Oh bej oh bej, fiera
dell’artigianato a Rho, a due passi da lì, mercatini vari sui navigli e in
Duomo.
Si
fa ora di sbaraccare, il polentaro macina ancora e mentre cala il nebbione
mettiamo via le nostre cose e smontiamo il nostro allestimento natalizio,
illuminate dalla piccola ma fighissima lampada a led di cui ci siamo dotate per
affrontare le ore tardo-pomeridiane di questi nostri mercatini invernali.
Richiudiamo senza intoppi il gazebo con in sottofondo il rumore del generatore
di corrente del polentaro e della sua infaticabile macina. La socia riprende
l’auto e mi raggiunge, la carichiamo e si torna a casa. Inutile dire, il
polentaro in tutto questo era ancora all’opera, in mezzo alle nebbie.
Torniamo
a casa nel bicchiere di latte che sono diventate le strade a causa della nebbia
e lì ci viene il dubbio sulla fattibilità 'atmosferica' del nostro prossimo mercatino,
preventivato per domenica in quel di Arosio, provincia di Como.
E
difatti stabiliremo in questi giorni se affrontare quest’altra maratona,
l’ultima prima delle feste natalizie. In attesa di diramare in maniera più
decisa le nostre intenzioni, ricordo che il tutto dovrebbe svolgersi nella
seguente maniera:
13
dicembre 2015
Arosio
(CO)
h
9.30-19.30
Insomma, staremo a vede! Intanto, se
volete vedere qualcosa, ecco qualche scatto del nostro mercatino cornaredese.
Grazie a tutti voi della lettura, ci sentiamo presto con tutti gli
aggiornamenti!
Buon
venerdì carissimi!
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